venerdì 14 settembre 2007

Last minute Souvenirs

Questa genialata non poteva che essere stata immaginata da una donna. Lo ammetto.

Tornati dal lungo viaggio massacrante, carichi di pesi e straripanti di gigabyte d'istanti ormai distanti da sbobinare un giorno, ci accorgiamo (quasi sempre nell'eterna pausa in preghiera per il bagaglio) che non abbiamo ricordato tizio o caia fra i nostri deliziossimi souvenirs... "Cacchio! - E lei che mi aveva portato quel cesso di sotto piatto dal Pakistan... - E lui che mi aveva offerto la maglietta orribile del Minnesota!".

Allora perchè non provvedere all'Areoporto?

Pensiamoci bene. Alla fine quando si parte, anche se si aspetta parecchio, si sceglie quasi sempre di non cedere alle tentazioni dei negozi areoportuali d'attesa. Un po' perchè si è ancora nella fase kantiana idealistica che quel in viaggio porterò e prenderò solo "lo stretto necessario", un po' perchè nei tuoi bagagli a mano (che già tradiscono il pesantissimo superfluo) vuoi lasciare tutto in quell'ordine utopico.

Così io invertirei lo shopping (ovvio che la tappa a cavallo nell'immancabile zona franca illusoria del DUTY FREE resti inviolata). Invece che in fase di decollo, mettiamo i negozi aperti e invitanti in fase di atterraggio. Magari con prodotti mirati e tipici di tutto il mondo, invece della solita sfilza di cosmetici e boutiques griffate.

Gazebo e padiglioni di ogni paese con mille zozzerie ad attendere ni gonzi. Le stesse che compri felice sul fiordo norvegese o al parco americano. Intanto è sempre tutta roba MADE IN CHINA.
In questo modo potrai fingere di non aver dimenticato nessuno e l'orripilante casetta da sopra camino sarà donata allo sfortunato amico, commosso dal tuo pensiero nella lontana Australia o nell'esotico Kenya, mentre tu avrai solo arricchito il mercato delle cianfrusaglie globali.

Geniale no?

Nessun commento: